Morte per Fuoco by Autori Vari

Morte per Fuoco by Autori Vari

autore:Autori Vari [Vari, Autori]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-05-31T16:00:00+00:00


4

Murdoch aveva l'impressione che mille occhi, tutti fissi sulla sua mano sinistra, lo sorvegliassero da ogni parte. Ormai che aveva dato il via all'attuazione del suo piano, e che la sua vita era in precario equilibrio, incominciava a sentire la gelida nausea della paura; era una sensazione ormai nota, e che aveva imparato da tempo a dominare, ma che tuttavia era sempre molto sgradevole. Paura. «Che cosa strana è la paura», pensò. Analizzandola, la si poteva paragonare a una spiacevole sensazione fisica e a un ardente desiderio di potersi trovare altrove. Talora, quando si è braccati dappresso, la paura è una sensazione paralizzante, che impedisce di muoversi, come se le membra e perfino i polmoni fossero in sciopero. Quando si sentiva afferrare dal terrore, Murdoch ritornava sempre col ricordo al punto cruciale, all'azione che aveva fatto di lui un fuorilegge e che l'aveva esiliato dalla Terra. Allora, era un giovanissimo pilota spaziale, appena uscito dall'Accademia; la posta gli era parsa molto alta e il crimine trascurabile. Adesso gli pareva di essere stato incredibilmente ingenuo per non aver capito che il doppio gioco era una parte necessaria del compromesso.

Solo mentre fuggiva, dopo essersi trovato di fronte a ostacoli assolutamente imprevedibili, si era convinto di essere molto più pronto ed intelligente degli altri, e di avere del fegato. Ma il suo, era un coraggio diverso da quel che aveva immaginato. Non si trattava di mantenere la calma mentre tutti gli altri tremavano dal terrore; significava condividere il panico, morire di paura, ma non perdere la testa; arrivare allo scopo a qualunque costo ed essere pronto a evitare i colpi e a schivare gli ostacoli. Era proprio quello che avrebbe dovuto fare ora.

Il robot aveva risposto alla domanda espressa ad alta voce da Waverill. - Guarirà presto - aveva detto, e poi se n'era andato, senza badare a Murdoch, almeno in apparenza.

Appena gli si era presentata l'occasione, Murdoch aveva fatto una doccia, e mentre s'insaponava aveva collocato nuovamente la siringa fra il pollice e l'indice. In quella fessura stava una minuscola sfera di plastica in cui era contenuta una sostanza che doveva servire a nutrire il virus. Si trattava di un'operazione delicata, ma lui si era esercitato così a lungo che le sue dita agivano da sole; in un attimo premette il pistone e riempì la sfera. Poi lavò la siringa sotto la doccia, e infine la infilò nella sacca della mano destra.

Non osava disfarsene temendo di averne ancora bisogno, qualora il primo tentativo non fosse riuscito. Se l'operazione era stata eseguita a dovere, le sacche incise nella sua pelle, perfettamente isolate, non avrebbero permesso al virus di penetrare anzitempo nel sangue. Si lavò ben bene, si asciugò sotto un getto di aria calda, meravigliandosi di non provare più paura, ma nemmeno sollievo: era solamente stanco e preoccupato per quanto gli restava ancora da fare. Per prima cosa, adesso, doveva trasferire la sferetta al di là della barriera. Non avrebbe potuto farlo al momento della partenza, perché era certo che i non-umani se ne sarebbero accorti nel corso dell'ispezione finale.



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